chiostri dei Girolamini sono chiostri monumentali di Napoli; siti nel centro storico, fanno parte dell'omonimo complesso religioso.

Il complesso religioso dei padri oratoriani, detti Girolamini per via della loro primissima sede sita in via Girolamo alla Carità, sorse nel vecchio palazzo Seripando, che fu occupato nel 1586 dai discepoli di San Filippo Neri.


Chiostro piccolo

Il pozzo cinquecentesco del chiostro piccolo con il pavimento maiolicato

Le mura conventuali, la cui entrata è dal n. 142 di via Duomo, custodiscono due pregevoli chiostri, uno detto maiolicato (per via della sua pavimentazione che già esisteva nel Palazzo Seripando) ove si alternano mattonelle in cotto a piastrelle in maiolica con fondo bianco e decorazioni blu. Venne costruito verso la seconda metà del XVI secolo su disegno di Giovanni Antonio Dosio, il quale seppe trasformare l'atrio dell'ex edificio nobiliare, in un chiostro conventuale.

A pianta quadrata, è circondato da colonne provenienti dall'isola del Giglio (un dono dei frati toscani); queste, sorreggono le arcate, cinque per lato, mentre, ai quattro angoli, vi si trovano pilastri di piperno sormontati da colonne. Al centro si trova il classico pozzale cinquecentesco in raffinato marmo bianco ed un tempo alimentato dalle acque della Bolla. Tra il colonnato e la fabbrica troviamo anche una meridiana in maiolica e un bassorilievo in stucco raffigurante la Madonna con il Bambino.

Chiostro degli Aranci 

Scorcio del chiostro degli Aranci

Il secondo chiostro, detto degli Aranci, fu edificato nel XVII secolo su progetto di Dionisio Nencioni di Bartolomeo e Dionisio Lazzari. Questo, è più grande ed imponente del precedente ed è considerato un vero e proprio giardino monumentale, la celebre oasi verde del complesso dei Girolamini.

Le aiuole sono poste ad un livello inferiore rispetto a quello del portico e ad ogni lato, vi sono delle scale in piperno con ringhiere in ferro battuto che raggiungo i giardini in oggetto, caratterizzati, come suggerisce anche la denominazione dell'edificio, anche da alberi di aranci. I pilastri, alti e con volume alquanto massiccio, circondano l'intero quadrato. Dopo il sisma del 1980, i due chiostri furono abitati da povere famiglie rimaste senza dimora, e molte piante furono deturpate. In seguito, il restauro ha riportato l'intera struttura al suo antico splendore, con particolare accortezza ai giochi geometrici dei giardini. In corrispondenza delle arcate si trovano le grandi finestre rinascimentali e a quello inferiore, quelle piccole delle celle.

Si narra che il luogo fosse infestato da presenze demoniache, come è riportato nelle vecchie testimonianze degli abitanti del complesso. Di notte, infatti, si sentivano lanci di pietre, rumori inspiegabili, rotture di mobili e scritture in pessimo latino e dialoghi interminabili con gli esorcizzati.